
Roberto Loyola (Roma, 1937 – Viterbo, 2000). Pittore e produttore cinematografico. Ormai quasi quarantenne, dopo aver prodotto negli anni sessanta film come Libera Amore Mio, Cani Arrabbiati e Canterbury No. 2, inizia a dipingere al fianco dei pittori della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo” a Roma, movimento artistico di grande importanza nella storia dell’arte italiana della seconda metà del XX secolo. Franco Angeli, Mario Schifano e Tano Festa furono infatti i primi a riconoscere il suo talento.
La Biennale di Venezia del 1964 vide approdare in Italia i grandi nomi della Pop Art americana e l’arte figurativa italiana ne trasse giovamento in termini di vigore, freschezza e scelte cromatiche. Mentre gli artisti statunitensi si concentravano sui simboli del nuovo consumismo, quelli italiani concentravano la loro attenzione sul recupero di elementi tradizionali e classici, conferendo loro nuova forma e significato; così nacquero opere come “Il Michelangelo della Sistina” di Tano Festa, “La Lupa simbolo di Roma” di Franco Angeli e ancora “La Statua della Libertà simbolo di New York” di Roberto Loyola.
Roberto Loyola incarna lo sviluppo più originale e vitale di quella “Scuola di Piazza del Popolo” esplosa a Roma negli anni sessanta imponendo così sulla ribalta internazionale il suo nome. Le sue mostre personali hanno poi scandito gli anni d’oro della sua carriera di pittore e hanno evidenziato le sue caratteristiche di novità e di originalità rispetto al gruppo di artisti entro il quale si è formato.
Le opere di Roberto Loyola spaziano tra la cultura americana degli anni’60 e la tradizione della pittura italiana del ‘900 (particolarmente della scuola romana tra gli anni ’30 e ’40) di cui ha raccolto l’insegnamento più intenso e magico.